17 marzo 2020.
Stamattina mi sono alzata forse più stanca del solito ma felice di una nuova giornata che comincia. Fuori al balcone della mia stanza c’è il sole e sto imparando a godere del tempo che ho a disposizione in maniera più lenta ma più decisa. Appena mi alzo ripeto la stessa sequenza di tutti i giorni, da compiere in maniera quasi automatica, ma con la consapevolezza del valore aggiunto che attribuisco ad ogni singola azione. Ieri ho trascorso un’oretta in cucina da sola innanzi al ferro da stiro terminando tutto quello che era rimasto arretrato ed imparando un po’ alla volta a stirare le camicie da uomo; prima di questa quarantena forzata, lo stiro non era tra i miei pensieri soprattutto perché ritenevo tempo perso aspettare che la caldaia si riscaldasse. Oggi neanche quello mi sembra più tempo perso.
Domenica 19 aprile 2020. Mi sveglio di nuovo con la stessa grinta degli altri giorni e come sempre compio il mio rituale in cucina dando da mangiare al gatto, facendomi una colazione con tutta calma aspettando che esca il primo caffè della giornata e mi rimetto nel letto per una ventina di minuti. Subito dopo mi alzo di nuovo e vado a farmi la doccia per poi ritornare in cucina per un altro caffè da mettere sul fuoco e, aspettando di nuovo, comincio a muovere qualche passo a ritmo di una musica veloce in modo da svegliarmi completamente. Mi rendo conto che oggi è domenica e sembra che possa sistemare altri libri spolverando e facendo spazio tra le mensole…per ora torno a leggere per trovare l’ispirazione della giornata.
21 aprile 2020. Oggi comincia una nuova giornata e per fortuna ho la scusa per uscire un po’… con mia madre sto capendo che entrambe rimarremo sulle nostre specifiche posizioni solo che lei crede di essere superiore a noi poveri esseri umani che in questa situazione sono costretti a convivere con lei. Sto cercando di dare il meglio di me per evitare di arrivare a sfogare la mia rabbia in malo modo ma non sempre riesco a stare calma come vorrei. La comunicazione tra me e lei non funziona ed anch’io penso di lei che sia una bambina mai cresciuta. In base a cosa si misura la maturità di una persona? C’è una tabella da riempire a punti in modo che tu possa tirare i dadi o ripartire dal via quando non hai fatto tutti i punti necessari ad andare avanti sul tabellone? Chi è che stabilisce quali sono i parametri e fino a quanti punti devi accumulare per essere considerata matura?
28 marzo. Sto utilizzando il tempo per fare delle cose nuove ed utili per me stessa e per gli altri (componenti della mia famiglia) e mi rendo conto che non è per niente facile dover andare d’accordo per forza. Sto cercando di fare del mio meglio ma non sempre ci riesco. Il rapporto con mia madre, costrette tra queste quattro mura, a volte amplifica le sue difficoltà e mi fa vivere un senso di precarietà che in questi giorni si acuisce sempre di più. Sento che sto dando sfogo a dei sentimenti e delle passioni come prima forse non mi permettevo di fare e questo sicuramente fa bene a me ma non so quanto faccia bene a coloro che mi devono sopportare durante questo periodo. Fisicamente sento che non ho l’agilità che avevo qualche giorno prima della quarantena e questo mi pone in ulteriore difficoltà perché non mi sento in forma né fisicamente né psicologicamente perché me ne andrei a fare una corsetta sul lungomare alle sei di mattina ma questo non mi è permesso. Nel frattempo sto finendo di leggere un libro che mi sta appassionando: “Storia dell’Africa nera “ e mi sembra che sia capitato a pennello in un periodo in cui abbiamo più tempo per noi stessi. Ogni tanto penso al dopo, ad un domani migliore dove tutti ci possiamo riconoscere fratelli al di là dei nostri limiti e delle nostre paure.
Bianca Maria De Marco | Diario